Biografia, vita e opere di Rembrandt

Uno dei più grandi pittori della storia dell'arte, l'artista di punta della grande epoca della pittura olandese, Rembrandt van Harmensz van Rijn nasce il 15 luglio 1606, ottavo figlio di un mugnaio di Leida, ma è sempre stato considerato un Pittore di Amsterdam (che in quegli anni era all'apice della sua potenza commerciale) dove si trasferì nel 1631 e dove sposò Saskia, figlia di un noto mercante d'arte. Certamente Rembrandt è considerato il più grande pittore d'Olanda e tra i più grandi di tutti i tempi.

Per varietà, originalità e forza espressiva, la sua grande produzione di dipinti, disegni e incisioni non è mai stata superata. La sua particolarità e maestria pittorica sta nel fatto che ci ha lasciato, come mai altri pittori, molti autoritratti (tra cui quello sopra riportato) che documentano le diverse fasi della sua vita. Cercando di cogliere tutta la portata del successo di Rembrandt, a volte si è commesso l'errore di interpretare le sue opere come un'autobiografia. Questo non è vero. Le sue esperienze si riflettono nelle sue opere non direttamente ma trasfigurate in arte. Le vicissitudini dell'arte sono diverse dalle vicissitudini della vita, e ben poco si capisce dei rapporti tra queste due diverse sfere dell'essere. I pochi fatti banali che conosciamo sulla vita di Rembrandt non iniziano a spiegare le sue opere o le sue straordinarie capacità.

Attraverso la scuola di Utrecht e il suo maestro Lastman imparò la lezione di un altro genio, l'italiano Caravaggio. Nei ritratti del pittore si notano abiti, espressioni, pose e accessori diversi e uno sguardo acuto che sembra guizzare magicamente fuori dal quadro. Rembrandt era così, superbo e ambizioso, in cerca di fama e gloria, in continua competizione con i suoi maestri, come il celebre pittore Pieter Lastamn. Soprattutto, però, ad ossessionarlo era la figura e la celebrità del “principe dei pittori e pittore dei principi”, l'idolo della generazione precedente: Peter Paul Rubens.

La caratteristica principale delle opere di Rembrandt è la cromaticità e l'uso sapiente della luce. La sua produzione è generalmente suddivisa in quattro periodi: quello di Leida (1625-1631), che risente degli influssi italiani di Annibale Carracci e Caravaggio (Ritratto di Nicolaes Ruts, 1631); il primo periodo di Amsterdam (1632-1639) (Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632, Autoritratto con Saskia, 1634); il secondo periodo di Amsterdam (Ronda di notte, 1642, con la luce proveniente dal fondo scuro); il terzo periodo di Amsterdam (1651-1669), con ritratti, autoritratti e la sposa ebrea (1665). Numerose sono anche le sue opere grafiche. Le morti della sua vita hanno causato una successiva crescente interiorizzazione dell'artista. Questo, unito al distacco dalle forme convenzionali e classiche, lo proietta verso un'espressione pittorica tutta moderna. Tuttavia, purtroppo, non incontrava i gusti dell'epoca, e ciò creò notevoli disagi economici poiché, come si è detto, morì solo e povero. Notevoli tra le sue produzioni sono anche Sansone accecato dai Filistei, 1636; Cristo e l'adultera, 1644; I pellegrini di Emmaus, 1648; Giovane che fa il bagno in un ruscello, 1655; Autoritratto con bastone, 1658.